Taglio: irregolare in modo lieve. Sguardi: con gore. Pagine testo: ingiallite brunite ai margini. Copertina: in brossura con segni d'usura ai margini brunita con fioriture
Piatto anteriore con piccoli strappi in alto. Piatto posteriore con piccoli strappi in alto ed in basso a destra. Tagli imbruniti. Pagine ingiallite ma perfettamente leggibili.
Copertina: in brossura con segni d'usura ai margini sporca con fioriture. Pagine testo: ingiallite brunite ai margini. Sguardi: con gore. Dorso: usurato con mancanze. Interno in buone condizioni.
Dalla Collana diretta da Luigi Castiglione "Biblioteca universale cristiana" n.32 brossura editoriale con copertina flessibile lievemente ingiallita ed in buone condizioni i tagli sono regolari e puliti come le pagine prive di segni e ben fruibili salda la legatura.
Copertina cartonata sporca. Tagli irregolari, sporchi di polvere e ingialliti lievemente. Pagine ingiallite lievemente. Bordi stanchi. Collana: "Biblioteca di cultura moderna" n. 360.
Legatura: editoriale. Copertina in cartoncino plastificato leggeri segni d'uso e tracce di sporco. Taglio velato con tracce di sporco. Cognome in stampatello sul margine superiore dell'occhietto l'intera pagina posteriore del frontespizio è scritta a matita sottolineature in matita in alcune pagine. Formato 22 x 13 50 Accanto alla Critica della ragion pura e alla Critica della ragion pratica la Critica del giudizio è il terzo capolavoro di lmmanuel Kant e il completamento del grandioso monumento teoretico del filosofo. Nell'opera che godette di uno straordinario successo a partire dalla stagione del romanticismo tedesco Kant si propone di fornire una vera e propria critica del gusto cioè un esame della nostra capacità di giudizio estetico. Secondo il filosofo tedesco i giudizi di gusto non contribuiscono minimamente alla conoscenza delle cose e tuttavia istituiscono una relazione immediata tra sentimento del piacere-dispiacere e facoltà conoscitiva: quando diciamo che qualcosa è bello non intendiamo soltanto che questo qualcosa ci piace ma presupponiamo l'esistenza di un'umanità capace di concordare con questo giudizio. Do